giovedì 15 aprile 2010

Le attività produttive nelle carceri

Molte realtà operano da anni nelle carceri italiane attraverso piani di recupero finalizzati alla creazione di opportunità educative, formative e professionali, con strumenti e metodi diversi, ma finalità comuni.

Ad oggi non esiste un “contenitore” che possa raccogliere tutte le informazioni, quali indirizzi, prodotti realizzati, e come fare a poterli acquistare.

Le fiere e gli eventi equosolidali quali “Fa la cosa giusta!” o “Terra Futura” iniziano ora a parlare specificamente del lavoro in carcere, e questo non con poche difficoltà, generate dall'umiliazione provocata ai detenuti dal carcere.

La costruzione di nuove carceri da sola, non potrà mai risolvere il problema del recupero e del reinserimento dei detenuti nella società civile e produttiva.

Attualmente stiamo raggiungendo rapidamente il numero di 70.000 detenuti contro 790 detenuti lavoratori.

La recidiva dei detenuti che lavorano è del 1%
La recidiva dei detenuti che non lavorano è del 70%

I progetti esistenti non hanno visibilità e promozione su larga scala, e spesso si rischia la sovrapposizione e la dispersione delle energie.

Molti progetti di recupero sono sconosciuti ai più, non progrediscono, le attività stentano a decollare, i detenuti non vengono recuperati e reinseriti, ma esclusivamente puniti, non è difficile comprendere perchè un detenuto in assenza di un progetto di recupero e/o di un lavoro torni a delinquere non appena fuori dal carcere.

Del carcere si parla ancora poco e male, in rari casi si risalta il recupero dei detenuti, è ben più facile dare rilievo ai fatti negativi.

In carcere vengono prodotti vestiti, borse, arnie, infissi in alluminio, gioielli, biscotti, magliette, rose antiche, ferro battuto, biglietti da visita, catering e tanto altro ancora...... del buono...c'è!

I detenuti che recuperano velocemente e in buona condotta possono avere accesso a licenze premio e riduzioni di pena, gli stranieri detenuti per reati che non prevedono l'espulsione, se hanno un lavoro possono ottenere il permesso di soggiorno.

Reinserire nella società il detenuto guidandolo nel percorso di recupero è la strada più “ergonomica” e rapida per il ritorno alla vita.