sabato 2 ottobre 2010

Recuperiamoci il futuro - da "Terra", 28/09/2010

INIZIATIVE. La Jail mobile arriva oggi a Roma. Dalle 15 Paolo Massenzi, ideatore della rete di cooperative che operano in ambito carcerario fa tappa a Piazza Giovanni Bosco per presentare il suo nuovo progetto.

Da ormai due mesi uno strano veicolo si aggira per l’Italia. Lento e inesorabile percorre le strade dello Stivale. È un camper degli anni ‘80. Bianco e marrone. Al lato porta la scritta “recuperiamoci!”. A bordo ci sono gli oggetti più disparati, tutti rigorosamente prodotti in carcere, e un idea: creare una nuova economica sociale.
Paolo Massenzi, l’ideatore di questa iniziativa, vuole incentivare il lavoro dietro le sbarre. E per farlo ha deciso di mettere insieme in una rete le cooperative che operano nell’ambito carcerario e di dare visibilità ai prodotti realizzati dai detenuti portandoli a spasso per il Paese. «Il lavoro produce sicurezza e aiuta i detenuti a reinserirsi nel tessuto sociale: la recidiva tra reclusi che lavorano - spiega Massenzi - scende dal 70 al 10 per cento. È un dato significativo, di cui bisognerebbe tener conto. Ma ciononostante in Italia è solo una minima parte della popolazione carceraria a poter lavorare. Su circa 70mila reclusi, quelli impiegati in una qualche attività lavorativa sono solo 850».

La scintilla per Paolo Massenzi è stata la morte di Stefano Cucchi. Un evento che ha contribuito a fare luce su una realtà tragica e ha palesato la necessità di intervenire con urgenza nel sistema carcerario. «Qualcosa di buono si potrà pur fare» ha pensato Massenzi. E così dopo aver indagato attentamente questa realtà ha messo a punto la sua idea. «Mi sono chiesto perché i progetti in carcere fallissero, perché tante iniziative non riuscissero a decollare - dice -, e sono giunto alla conclusione che il problema fosse la mancanza di una rete che mettesse insieme le diverse esperienze». È da queste considerazioni che nasce recuperiamoci!, il primo progetto di promozione per l’economia carceraria in Italia. E il nome la dice lunga sulla filosofia dell’iniziativa: è il recupero, quello dei materiali con cui vengono realizzati la maggior parte degli oggetti dietro le sbarre, e quello delle persone dopo l’esperienza carceraria attraverso il lavoro, il fulcro del progetto.

Dal 12 luglio Massenzi ha incontrato 80 cooperative, ha raccolto oltre 500 prodotti e ha percorso, a bordo della sua Jail-mobile (così ha ribattezzato il suo vecchio camper), circa 18mila chilometri. Oggi il progetto arriva a Roma. Dalle ore 15 il camper di recuperiamoci fa tappa a Piazza Giovanni Bosco, per presentare il progetto “Emporio itinerante” e incontrare le realtà carcerarie e tutte le persone sensibili al tema.

«Sono attese le bontà calabresi in arrivo da Locri e i panettoni in arrivo da Terni - dice Massenzi - ed è prevista la degustazione di prodotti “made in Jail” e l’esposizione degli oggetti presenti sul camper e raccolti nelle varie tappe del tour». Biscotti, vino, miele, zafferano, magliette, gioielli e computer recuperati. Con Massenzi però viaggia molto di più: la speranza di un futuro migliore e i sogni di chi dopo il carcere vorrebbe tornare a vivere.
Rossella Anitori

Da "Terra"

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