giovedì 26 agosto 2010

Balarm.it - Jail Tour: a Palermo i prodotti "made in carcere"

Da Balarm.it e Siciliano.it
Miele, biscotti, vino, ma anche capi di abbigliamento e oggetti sono solo alcuni dei prodotti realizzati nelle carceri: un evento per far conoscere questa realtàJail Tour: a Palermo i prodotti "made in carcere"

Far conoscere il mondo del carcere e del lavoro dei detenuti come un mezzo di reinserimento della persona nella società: "Jail Tour & recuperiamoci. L’economia carceraria....mette in moto” giunge a Palermo sabato 28 agosto con due appuntamenti pomeridiani. Il primo, alle ore 15.30, presso la Bottega dei sapori e della legalità (piazza Castelnuovo 13), per una vera e propria presentazione del progetto e delle sue finalità; il secondo, alle ore 18, presso il Quvivi (piazza Rivoluzione), per la presentazione dei prodotti realizzati nelle carceri italiane, promuoverne l’economia e la proiezione di video a tema.

"Jail Tour 2010" si propone di offrire visibilità ai prodotti “made in carcere”, creare una rete per l’economia carceraria e promuovere lo scambio tra le realtà carcerarie esistenti; perchè il lavoro e l’attività siano davvero una fase importante nel recupero della persona detenuta. La tappa di Palermo, organizzata dalla cooperativa sociale Azzurra, Libera – associazioni nomi e numeri contro le mafie, Navarra Editore e Quvivi, è l’ennesima di un tour in lungo e in largo per l’Italia a bordo di un camper, la Jail Mobile, da Alba a Torino, da Forlì a Firenze e da Roma, mirato a mostrare il frutto dell’attività produttiva dei detenuti nelle carceri italiane e presentarne i prodotti, molti e diversificati, come vino, biscotti, olio, miele, conserve alimentari, fino a capi sartoriali, ma anche libri e agende, e persino oggetti in ferro battuto e in pelle.

La rete creata tra le realtà carcerarie è estesa, attraversa tutta l’Italia e unisce 30 coperative tra Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio, così questa giornata di sensibilizzazione a Palermo serivrà a scoprire ad esempio che nel carcere “le Vallette” di Torino si producono prodotti alimentari, t-shirt e borse con stoffa di recupero, a Padova si ricicla la carta o che a Roma le detenute di Rebibbia lavorano la pelle e realizzano magliette e accessori e sarà un’occasione di incontro tra i promotori del progetto, i detenuti a fine pena e tutti coloro, pubblico ed educatori, interessati all’iniziativa. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.recuperiamoci.org